domenica 11 dicembre 2011

Una bellissima tradizione: il Presepe!



Lo so, sono in ritardo di un giorno, ma gli impegni degli ultimi giorni mi hanno impedito di aggiornare il blog, spero di essere perdonata parlando di un usanza molto bella, che nella sua semplicità racchiude tutto il significato del Natale. Una grotta, un tappeto di muschio, un bue e un asinello, pastori adoranti, genti in cammino e una famiglia, una nuova famiglia con neonato molto speciale....indovinato! Sto parlando proprio del Presepe!!! Di seguito la storia, la tradizione e le immagini più curiose di questa bellissima tradizione!

Il presepe di Natale, la storia e la tradizione

Il termine deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto.
La tradizione, prevalentemente italiana, risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio, un paesino vicino ad Assisi, la prima rappresentazione vivente della Natività (sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale). Egli volle rappresentare la scena della natività affinchè tutti, anche i più umili, capissero il significato profondo di quell'evento,
La notte di Natale del 1223 Francesco allestì un presepe vivente dentro una grotta: Gesù, Giuseppe e Maria erano interpretati da persone vere, così come erano veri il bue e l'asinello.
La gente arrivò alla grotta in processione e rimase senza parole: sembrava proprio di essere a Betlemme davanti alla Sacra Famiglia.
Il presepe allestito da Francesco piacque talmente tanto che in breve tempo l'usanza si diffuse in tutto il mondo cattolico, Nel corso dei secoli statuine di legno, di terracotta e di cera sostituirono le persone in carne e ossa e la semplice scena della natività si arricchì di elementi paesaggistici e di tanti altri personaggi.

Il presepe di Greccio, Storie di San Francesco nella Basilica superiore di Assisi, attribuite a Giotto

Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività: per tutte valga quella del convento della Verna. Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.

Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare.
Ma il grande sviluppo dei presepi scolpiti si ebbe nel Settecento, quando si formarono le grandi tradizioni presepistiche: quella del presepe napoletano, quella del presepe genovese e quella del presepe bolognese. In questo secolo, da un lato, si diffusero i presepi nelle case. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.
Ma, soprattutto, il Settecento è il secolo in cui si diffusero i presepi nelle chiese. Alcuni di essi sono sopravvissuti, nonostante i molti furti subiti, e vengono tuttora esposti nel periodo natalizio. 

Solo fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento il presepe arriverà anche negli appartamenti dei borghesi e del popolino, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Il presepe è una rappresentazione ricca di simboli. Alcuni di questi provengono direttamente dal racconto evangelico. Sono riconducibili al racconto di Luca la mangiatoia, l'adorazione dei pastori e la presenza di angeli nel cielo.
Altri elementi appartengono ad una iconografia propria dell'arte sacra: Maria ha un manto azzurro che simboleggia il cielo, San Giuseppe ha in genere un manto dai toni dimessi a rappresentare l'umiltà.



Molti particolari scenografici nei personaggi e nelle ambientazioni del presepe traggono inoltre ispirazione dai Vangeli apocrifi e da altre tradizioni.Tanto per citarne alcuni, il bue a l'asinello, simboli immancabili di ogni presepe, derivano dal cosiddetto protovangelo di Giacomo, oppure da un'antica profezia di Isaia che scrive "Il bue ha riconosciuto il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone". Sebbene Isaia non si riferisse alla nascita del Cristo, l'immagine dei due animali venne utilizzata comunque come simbolo degli ebrei (rappresentati dal bue) e dei pagani (rappresentati dall'asino).
Anche la stalla o la grotta in cui Maria e Giuseppe avrebbero dato alla luce il Messia non compare nei Vangeli canonici: sebbene Luca citi i pastori e la mangiatoia, nessuno dei quattro evangelisti parla esplicitamente di una grotta o di una stalla. In ogni caso a Betlemme la Basilica della Natività sorge intorno a quella che è indicata dalla tradizione come la grotta ove nacque Cristo e anche quest'informazione si trova nei Vangeli apocrifi. Tuttavia, l'immagine della grotta è un ricorrente simbolo mistico e religioso per molti popoli soprattutto del settore mediorientale: del resto si credeva che anche Mitra, una divinità persiana venerata anche tra i soldati romani, fosse nato da una pietra.
I Magi invece derivano dal Vangelo di Matteo e dal Vangelo armeno dell'infanzia. In particolare, quest'ultimo fornisce informazioni sul numero e il nome di questi sapienti orientali: il vangelo in questione fa i nomi di tre sacerdoti persiani (Melkon, Gaspar e Balthasar), anche se non manca chi vede in essi un persiano (recante in dono oro), un arabo meridionale (recante l'incenso) e un etiope (recante la mirra).
Così i re magi entrarono nel presepe, sia incarnando le ambientazioni esotiche sia come simbolo delle tre popolazioni del mondo allora conosciuto, ovvero Europa, Asia e Africa. Anche il numero dei Magi fu piuttosto controverso. Fu definitivamente stabilito in tre, come i doni da loro offerti, da un decreto papale di Leone I Magno, mentre prima di allora oscillava fra due e dodici.
Tuttavia, alcuni aspetti derivano da tradizioni molto più recenti. Il presepe napoletano, per esempio, aggiunge alla scena molti personaggi popolari, osterie, commercianti e case tipiche dei borghi agricoli, tutti elementi palesemente anacronistici. Questa è comunque una caratteristica di tutta l'arte sacra, che, almeno fino al XX secolo, ha sempre rappresentato gli episodi della vita di Cristo con costumi ed ambientazioni contemporanee all'epoca di realizzazione dell'opera. Anche questi personaggi sono spesso funzionali alla simbologia. Ad esempio il male è rappresentato nell'osteria e nei suoi avventori, mentre il personaggio di Ciccibacco, che porta il vino in un carretto con le botti, impersona il Diavolo.


particolari di presepe napoletano

Nel presepe bolognese, invece, vengono aggiunti alcuni personaggi tipici, la Meraviglia, il Dormiglione e, di recente, la Curiosa.

Statuette del presepe in stile bolognese

Il presepio Trentino infine è imparentato con le sculture lignee del Tirolo e trova una tipica ambientazione in alcune produzioni caratteristiche e originali, soprattutto nelle valli laterali dell'Adige come testimoniano tra gli altri i presepi di Tesero, in valle di Fiemme.
In Italia, quindi, il presepe si differenzia, nelle varie regioni, per ovvi motivi culturali. Per lo più, quando si parla dei presepi italiani non si effettua una vera e propria distinzione dal punto di vista culturale, bensì in Italia i diversi presepi si differenziano per i diversi prodotti e materiali utilizzati per ricreare la scena della nascita del bambino Gesù. Possiamo ricordare a tal proposito il presepe genovese che si realizza con pastori in legno, il presepe pugliese che utilizza la carta pesta per realizzare il prodotto finito, il presepe siciliano realizzato con l'aggiunta di prodotti tipici siciliani come rami d'arancio e di mandarino e sul quale si utilizzano diversi materiali come corallo, madreperla ed alabastro, tutti prodotti tipici della Sicilia; ed infine non poteva mancare il famoso presepe napoletano, o partenopeo, che si caratterizza per la costruzione di pastori in terracotta.Il pastore in terracotta quasi scomparve a seguito del travolgente successo del pastore in plastica che garantiva grosse quantità e quindi prezzi bassi. Intorno al 1969 quando il pastore in terracotta sembrava esser scomparso, fu riproposto con enorme successo da un "pastoraro", Nicola De Francesco. Egli seppe recuperare le tecniche d' esecuzione e riconsegnare al popolo napoletano ciò che stava per morire completamente.
Essendo un prodotto culturale, il presepe si diffonde nelle diverse culture di tutto il mondo, con significative varianti. Anche se l'idea di base, quella cioè di ricreare la fatidica scena della nascita del Cristo, resta invariata; lo stesso non si può dire per i materiali usati e gli stili di costruzione dei diversi presepi. Per quanto concerne la diffusione del presepe nel mondo, possiamo suddividere tutte le varianti presepiali in due grandi macroaree: quella europea e quella comprendente il resto del mondo. Più in specifico appartengono all'area europea, con diverse varianti: il presepe spagnolo, quello provenzale, il presepe nei paesi di lingua tedesca e i presepi nei paesi dell'est europeo. Fanno parte, invece, della macroarea del resto del mondo maggiormente i presepi dei paesi dell'America Latina e quelli di origine orientale ed etnica.
Da anni, ormai, vengono costruite ogni sorta di statuette per la rappresentazione della nascita di Gesù: angeli, pastori, Re Magi ed altri personaggi, creando così un vero e proprio business, un mercato a livello mondiale. Di statuette se ne possono trovare di diversi tipi, per dimensione, artista, materiale e prezzo.
Particolarmente celebre dal punto di vista turistico per le botteghe artigiane di presepi è via San Gregorio Armeno, un'antica strada nel centro storico di Napoli.
Nella Provincia di Crotone vengono messi in mostra presepi provenienti da tutta Italia nello scenario dei castelli medievali.
Di presepi viventi, invece, se ne possono trovare rappresentazioni in tutta Italia. Tra i più noti e visitati, quello di Massa Lubrense (NA), quello di Assisi, quello di Custonaci in (TP) quello di Crispiano (TA) e quello di Pezze di Greco (BR).
A Jesolo (Provincia di Venezia) dal 2002 ogni anno si svolge la manifestazione "Jesolo Sand Nativity", in cui artisti famosi scolpiscono presepi di sabbia.
In Val Gardena ad Ortisei ogni anno in casette di legno sono esposte diversi presepi di laboratori locali.
I personaggi tipici del presepe sono molti e possono variare da regione a regione. Essi variano molto a seconda delle varie tradizioni presepistiche in base ai materiali in cui sono realizzati (legno, stoffa, carta), alle tecniche di lavorazione adottate per la loro fabbricazione e alla colorazione (che può anche essere assente nei presepi più semplici). Possono essere divisi in categorie in base al loro ruolo e lavoro.
I personaggi della Sacra Famiglia sono l'elemento cardine di tutti i presepi e sono sempre presenti anche in quelli più piccoli e modesti. I tre protagonisti sono Gesù Bambino, posto nella mangiatoia la notte di Natale (anche se in alcune tradizioni viene posto nella mangiatoia solo il 25 dicembre). Accanto a lui si trova Maria, collocata nella capanna (o nella grotta) nei pressi della mangiatoia che ospita il figlio ed è solitamente rappresentata con abiti blu o azzurri. Fino al XIV secolo veniva rappresentata sdraiata accanto al figlio, mentre nei secoli più recenti l'iconografia l'ha sempre figurata in ginocchio o adorante. San Giuseppe è solitamente simile per abbigliamento e fisionomia ai pastori, è situato a lato di Gesù ed è caratterizzato da un bastone con l'impugnatura ricurva, i suoi vestiti sono o gialli o marroni.
Gli angeli avvisano i lavoratori della nascita di Gesù. Nonostante non esista alcun limite al loro numero, si tende solitamente ad inserirne solo uno. L'arcangelo Gabriele avvisa Maria che partorirà un bambino e lo chiamerà Gesù.
Le statuine che rappresentano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre sono aggiunte tradizionalmente la notte precedente l'Epifania (poche ore prima della rimozione del presepe). Sono rappresentati con abiti ricchi e reggono i tre doni. Secondo alcune interpretazioni rappresenterebbero i continenti conosciuti all'epoca e quindi sono spesso caratterizzati da differenze di carnagione. Secondo la tradizione, Melchiorre viene rappresentato come anziano, con la barba lunga e portante incenso, a ricordo della divinità di Gesù, e proverrebbe dall'Asia. Gaspare, più giovane, trasporta il simbolo della regalità, ossia l'oro, e rappresenta l'Europa; infine Baldassarre è il mago dell'Africa, naturalmente di colore scuro, recante la mirra, utilizzata per l'imbalsamazione e dunque a ricordo della futura morte di Cristo.
I pastorelli costituiscono la classe sociale più povera e sono i primi personaggi ad adorare il Bambino. Rappresentano un gruppo molto variegato e sono ritratti in diversi momenti della loro giornata (conducono al pascolo le pecore, si ritrovano con la famiglia dopo il lavoro, preparano doni da regalare a Gesù...). Non c'è limite al loro numero, anche se per rispetto al numero dei Magi sono solitamente in tre. Il numero però può variare da uno o due nelle rappresentazioni più elementari a qualche decina nei presepi più ricchi; vengono solitamente posti davanti alla capanna (o, in alternativa, alla grotta) oppure percorrono i sentieri che conducono alla luogo dove è collocata la mangiatoia.
Rappresentano tutte le professioni praticate in quel tempo e sono probabilmente la categoria più complessa. I più classici sono i fabbri, le donne incaricate di lavare i panni presso il ruscello diventato, soprattutto negli ultimi anni, un elemento essenziale, gli allevatori intenti a mungere bovini, i muratori...non mancano comunque statuine ritraenti personaggi più particolari. Come per i pastori non esiste limite alla loro quantità, ma nei presepi più umili sono a volte omessi. Sono rappresentati mentre svolgono le loro attività, ma si riesce a cogliere facilmente dalla posizione e, nel caso di statue grandi e dettagliate, dall'espressione la distrazione provocata dalla notizia.
I suonatori, insieme ai pastori sono solitamente collocati di fronte alla capanna e, per festeggiare l'evento suonano zampogne o zufoli (la classificazione di alcuni di questi personaggi è spesso ambigua in quanto le statuine li rappresentano insieme a pecore o con altri elementi tipicamente legati alla pastorizia).
Sono talvolta presenti anche dei soldati, solitamente armati e abbigliati nella classica maniera romana, costituiscono la guardia della fortezza di re Erode inserita in un angolo del presepio o ricordano ai personaggi il censimento e la strage di Erode. I mendicanti chiedono l'elemosina ai pastori che adorano il Bambino o ad altri personaggi. Non sono comuni a tutti i presepi. Alcune tradizioni prevedono che, mimetizzati tra la folla, si trovino dei demoni(solitamente pastori bassi e caratterizzati da un'enorme bruttezza) rattristati dalla nascita del Bambino.
Alcune tradizioni regionali prevedono anche altre figure caratteristiche:
  • Benino, pastorello del presepe napoletano che dorme beato in un angolo ignaro di tutto. Corrisponde al bolognese Dormiglione, che però è addormentato su un'amaca. Nel presepe siciliano prende il nome di Susi Pasturi.
  • Caganer, statuina tipica catalana che rappresenta una persona intenta a defecare.
  • Meraviglia, figura femminile della tradizione bolognese che, in segno di stupore, agita le braccia.
  • Zu Innaru (Zio Gennaio), personaggio della tradizione siciliana, rappresenta un vecchietto che si riscalda di fronte ad un fuoco acceso e con il quale secondo alcuni riscalda anche il Bambinello.
  • Sbaundatu ra stidda, personaggio anch'esso siciliano ed è colui che guarda per primo in lontananza la stella cometa.
  • Festoso o giocoso, personaggio presente in Toscana rappresenta un giovanetto davanti alla capanna che gioisce per la nascita di Gesù diffondendo allegria.
E ora le immagini più belle dei più bei presepi:

Presepe di sabbia, Rimini

Presepe in via San Gregorio Armeno, Napoli, "capitale" del presepe

Presepe di sale, Cervia

Presepe meccanico, Cervia

Un altro presepe di sabbia, Jesolo

Presepe realizzato interamente con materiale naturale, Miola di Piné

Presepe realizzato interamente con materiali naturali e di recupero, il più grande del mondo, con 300 personaggi e oltre 15.000 lucine! Manarola (cinque terre)

Presepe di...burro!!!

Il presepe di Padre Pio

Presepe in valigia

Presepe allestito in una vecchia radio!

Presepe indiano

Presepe intagliato a mano

Presepe VIP....con le statue di cera del museo Madame Tussaud di Londra!

Un classico....presepe vivente!
anche io tanti anni fa partecipai a un presepe vivente, ero Elisabetta, la cugina di Maria, incinta di Giovanni Battista...bellissima esperienza!

Presepe di Ghiaccio


Dal sacro al profano: presepe Simpson:

Non potevo non citarlo: presepe in PDZ

Particolarissimo presepe commestibile: fatto di salsicce, pancetta e crauti!

Presepe di pasta:


Ed ecco il presepe più piccolo del mondo, fatto a Napoli! E' realizzato su uno spillo di 1 millimetro di spessore:


Le celeberrime statuine VIP napoletane:




Il presepe in Sardegna

Non potevo non mostrare alcune immagini del presepe della mia terra perchè nella tradizione e nella cultura sarda rientra la realizzazione del presepe rispettando luoghi e costumi della sardegna, riproduce scene di vita quotidiana e attraverso una pedissequa riproduzione delle varie parti del costume sardo ripropone le caratteristiche di numerosi paesi della Sardegna. In alcuni casi la collocazione è quella classica della grotta o della mangiatoia, in altri è molto particolare invece la collocazione, puramente fantasiosa, nel periodo nuragico, utilizzando quindi il nuraghe come iconografia del luogo di nascita del cristo.







Ed ecco la versione "vivente"

Alla prossima....

Tutte le immagini di questo post derivano dal web!







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